Lisa Hannigan, il live di Bologna tra indie-rock e folk irlandese

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BOLOGNA – Il Teatro Antoniano si sta riempiendo a poco a poco. Mentre il pubblico prende posto, le Saint Sister Gemma Doherty (voce e arpa celtica) e Morgan MacIntyre (voce, tastiera, synth e drum machine) – salgono sul palco. Sono loro ad aprire il live di Lisa Hannigan, organizzato da Indipendente Concerti. “È la nostra prima volta a Bologna” dice Gemma, emozionata. Poi ci regalano una mezz’ora di brani suggestivi, le cui melodie creano un’atmosfera sospesa e onirica, sperimentando con gli effetti e mescolando elettronica e tradizione irlandese.

Nel frattempo anche gli ultimi ritardatari sono arrivati e Lisa Hannigan entra in scena, accompagnata da una band di quattro elementi (chitarra elettrica, contrabbasso, batteria e pianoforte). Il concerto ha inizio con le note dolcissime di “Ora”, primo assaggio dell’ultimo album “At Swim”. Dopodiché Lisa va avanti spedita, alternando canzoni del suo vecchio repertorio (a cominciare da “Pistashio”) a brani più recenti, come la ballata “Prayer For The Dying”, con il suo delicato arpeggio di chitarra.

Il ritmo sale con la successione di “Undertow”, “Tender” e “Barton”: è forse questo il momento in cui il pathos tocca l’apice. Poi la band esce di scena e Lisa rimane da sola a tenere il palco. La sua voce accarezza ed emoziona, con una suite di due brani tratti da “Passenger”, “Little Bird“ e  la title track. La tensione però cresce di nuovo non appena i musicisti rientrano: con “We, The Drowned” il suono si fa più rock, più cupo, quasi gothic. Il live di Lisa Hannigan d’altra parte è esattamente come la sua musica: un mix equilibrato di grazia e grinta, dolcezza e ironia, tra sonorità che mescolano l’indie e l’alt rock al folk di tradizione irlandese.

La scaletta prosegue con “Flowers”, “O Sleep” e “Lille”, brano in cui la cantautrice gioca con la voce e con il pubblico, che tiene il tempo battendo le mani. Finito il pezzo, Lisa ringrazia timidamente lo staff dell’Antoniano e di Indipendente Concerti per averle regalato “la domenica più bella del tour”. Poche parole, pronunciate con un tono di voce quasi impercettibile, totalmente diverso da quello che la Hannigan ha quando si lascia trascinare dalla musica, scuotendo i capelli sciolti sulle spalle. Infine imbraccia l’ukulele e attacca “What Will I do” e “Knots”, gli ultimi pezzi prima del bis.

Lisa rientra in scena, a sorpresa, assieme alle Saint Sister, eseguendo una piccola perla: il brano tradizionale “Anahorish”, cantato a cappella a tre voci. Il duo resta sul palco insieme alla Hannigan anche quando arriva il resto della band. Il concerto si chiude così, in modo corale e coinvolgente, con due brani in acustico, che Lisa canta insieme a tutti i musicisti, a Gemma e Morgan: “Fall” (primo singolo di “At Swim”) e “A Sail”. Perché la musica, sembra dirci, acquista più valore quando è condivisa.