Intervista a Manuel Agnelli

Nonostante non fosse in programma la nostra intervista a causa di una serie di disguidi con la casa discografica, Manuel Agnelli ci ha accolto nel backstage per un’intervista molto informale e rilassata.Scherzando ci confessa di essere un po’ preoccupato per il tempo:”non può piovere la sera della penultima data del tour.”! Effettivamente il cielo era vagamente minaccioso e qualche gocciolina di pioggia si era già fatta sentire, ma è inutile dire che anche se avesse grandinato nessuno si sarebbe mosso da lì.Non era solo:infatti a tenergli compagnia c’era il suo “amico romano”(come lo definisce lui) Federico Zampaglione, cantante dei Tiromancino che durante il concerto si esibirà al fianco degli Afterhours in un suo noto successo:”Per me è importante”.Dopo aver fatto ogni sorta di presentazione arriva per noi il momento ” dell’interrogatorio”.E’ proprio Manuel a scegliere lo sfondo per l’intervista e ci guida verso una delle sale della produzione dove regna il silenzio.
Alessandra: Innanzi tutto ti volevamo chiedere perché è da più di un anno che viene promosso in tour il disco “Quello che non c’è”?
Manuel: Mah..diciamo che il nostro sistema di vita e anche di lavoro intorno ai dischi è molto diverso da chi incide per una multinazionale perché noi non possiamo usufruire di grossi veicoli di comunicazione così come altri gruppi..i quotidiani non ci danno molto spazio, facciamo parte di un altro ambiente.Per noi il tour è vita nel senso che con il tour noi portiamo in giro il disco proprio perché i pezzi non passano molto in tv e per radio.e poi con il tour ci guadagnamo da vivere.Proprio per questo non siamo fra i gruppi che vendono di più, facciamo molta gente dal vivo.è più faticoso ma più divertente.
Beatrice : Come mai hai deciso di produrre artisti come i Verdena, Cristina Donà.e la collaborazione con i La Crus come nasce?
Manuel: Per me lavorare con gli altri musicisti è un elemento di crescita comunque, non è che faccio il produttore a tempo pieno.Lavoro solo con gruppi che hanno una personalità già ben marcata e che hanno cose da comunicare a me.in realtà spero di portare la mia esperienza anche a loro.Per cui se sento qualcosa che mi emoziona..penso che è bello lavorarci insieme.
Alessandra: Pensi di produrre altri gruppi in futuro?
Manuel: Beh si..sicuramente succederà ancora, però come ti ho detto non faccio il produttore a tempo pieno..non sento questa spinta..c’è un grosso equivoco in merito a questa figura.La gente crede che siccome io mi muovo tanto e lavoro tanto alla fine la mia passione sia promuovere gruppi.In realtà non è così:per me è un modo di collaborare con altri musicisti.non sento di dover per forza fare il vate di qualcuno.
Alessandra: qualche anticipazione per il Tora Tora?
Manuel: Saranno 9 date un po’ in giro per tutta Italia.Incominciamo il 6 e il 7 di giugno con una doppia data a Nizza Monferrato in provincia di Asti che sono un po’il manifesto del Tora Tora.Ci saranno Elisa, Subsonica, Marlene, Tiromancino, Verdena e molti altri.Ci saranno anche molti gruppi che hanno poca visibilità e che non sono molto conosciuti e questo deve un po’diventare il senso del festival:dare la possibilità a tutti di esibirsi.
Beatrice : Il vostro ultimo lavoro ha sonorità diverse da quelle dei dischi precedenti:è un cambiamento voluto o un risultato spontaneo del vostro lavoro?
Manuel: Un pò tutte e due le cose:ogni disco deve essere diverso da quello precedente se no è un po’ deludente.Sono successe molte cose nelle nostre vite private e anche a livello di gruppo: c’è stato l’abbandono di Xabier, il nostro vecchio chitarrista, cosa che per forza ci ha imposto un cambiamento.Ma è stata anche un’occasione per un cambiamento quindi in un certo senso abbiamo rigirato la frittata e l’abbiamo traformata in una cosa positiva ecco.Questi cambiamenti sono in un certo senso vitalità per un gruppo che esiste da molti anni.
Beatrice : Senti ora usciamo un attimo dall’argomento musica.cosa stai leggendo in questo periodo?cosa ascolti?
Manuel: Sto tornando a leggere gli scrittori europei..ho letto Hrabal..uno scrittore Praghese..”Una solitudine troppo rumorosa “mi è piaciuto tantissimo.Mi piace la Yourcenar. Ho riletto”Le memorie di Adriano” che avevo già letto molti anni fa.l’ho riletto in modo completamente diverso..ora ho trovato delle risposte alle mie domande ma non fosse stato il momento giusto per capirle..è stata come un’illuminazione.Ho abbandonato un po’ gli scrittori americani..quel tipo di sintesi non mi interessa più tantissimo.c’è un tipo di intensità e di spessore negli scrittori europei di cui ho veramente bisogno in questo periodo.Per quanto riguarda la musica ascolto di tutto anche se non mi interessa molto il rock che si sta facendo in questo periodo.Se voglio ascoltare musica rock in genere si tratta di cose molto molto vecchie
Alessandra: Ho letto in una precedente intervista che al soundcheck ti piace suonare gli Stooges?
Manuel:Si ma non solo..anche gli Mc5..un sacco di cose vecchie che hanno ancora tanto da comunicare.Ora solo cloni di altri cloni, revival di altri revival..
Alessandra: Tanti piccoli Kurt Cobain?
Manuel: Ci sono dei nomi..come per esempio i Radiohead che hanno fatto cose interessanti.ma in genere preferisco roba molto vecchia..
Beatrice : Ok.l’ultima domanda:progetti per il futuro?
Manuel: Adesso le vacanze.a casa con le pantofole davanti alla televisione, ad annoiarmi su internet.Poi andare a cena fuori con gli amici.non ho bisogno di fare delle cose speciali.anzi.ho bisogno di fare delle cose normali.