Iridyum

ETICHETTA: Autoprodotto DURATA: 25 circa
TRACKLIST:
1. Free Purchases
2. My War
3. Life Breathe (Ossezia)
4. Over Time Doors
5. To A Friend
6. A World Window

—I palermitani Iridyum sono una band che non ama particolarmente le classificazioni. Il loro sound, infatti, è uno spumeggiante cocktail di hard, pop e dark rock, trovando la giusta miscela nella splendida voce della cantante Laura Piras.
La loro insolita capacità di non farsi etichettare in un solo genere e, di conseguenza, di abbracciare numerose contaminazioni e sperimentazioni, ha dato alla luce un lavoro affascinante e mai noioso, che trova la sua espressione nelle sei gemme contenute in questo album, intitolato No Cover Up.
Il fattore che tuttavia più colpisce (oltre alle discrete capacità tecnico-musicali di tutti gli elementi), è l’estrema cura nella composizione dei testi, mai lasciati al caso o destinati ad essere un inutile elemento addizionale.
Il disco, infatti, può essere quasi definito una sorta di concept-album, in quanto le tematiche dei testi riguardano essenzialmente la sfera personale, una sorta di traversata alla scoperta dei sentimenti e delle emozioni più remote dell’animo umano.
Si parte, cosi, con l’energica Free Purchases, in cui emerge in maniera palese l’ispirazione della band per le sonorità più moderne utilizzate da gruppi già affermati come gli Evanescence.
La successiva My War è il pezzo più intimistico e, forse proprio per questo,il più affascinante dell’intero lotto. Il testo che l’accompagna è di una suggestività davvero unica e la bravissima cantante riesce ad interpretarlo in una maniera che definirla perfetta è riduttivo e limitante.
My War esplode cosi in tutta la sua carica evocativa e la sua rabbia verso l’indifferenza che ormai, purtroppo, regna in questo mondo.
Passiamo cosi a Breathe Life, un ulteriore richiamo agli Evanescence, mentre in Over Time Doors Laura Piras decide di travestirsi per un attimo in Sandra Nasic dei Guano Apes, cavalcando le note di un brano decisamente più vigoroso e ritmato dall’ottima prestazione del bassista Sebastiano Gatto.
Dopo la scarica di adrenalina di Over Time Doors, si ritorna alla melodia con To A Friend, mentre nella finale A World Window è evidente una voglia di scardinare le porte dell’hard rock melodico, ingraziandosi con sprazzi di funky ed esuberanza crossover (vedi lo sporadico l’utilizzo di voci filtrate).
Cosi,dopo una serie di modifiche nella formazione, possiamo affermare che gli Iridyum sono riusciti a trovare una propria identità e hanno già tracciato la giusta strada da seguire per il proseguimento del loro cammino.