Intervista Monday On TV

Ciao! Innanzitutto, presentatevi ai lettori di SulPalco.com. (nome del gruppo, motivazione che sta alle spalle di questo nome, nomi dei componenti e strumenti suonati)

CLAUDIO: Ciao a tutti, noi siamo i MONDAYONTV. Siamo in quattro e siamo tutti di Pesaro. MONDAYONTV è il lunedì alla tv dopo il devastante e nervoso week-end di pazzie. E’ un momento per staccare la spina e spalancare le porte al flusso mediatico. Per una sera. Solo per una sera. Il gruppo è composto da Lorenzo Pastore al basso, Giacomo Blandi alla chitarra, Alessandro Baldelli alla batteria e infine io, Claudio Donzelli alla voce, chitarre e piano.
Quale data si può considerare “di nascita” del gruppo? I componenti della band sono gli stessi di allora?
CLAUDIO: Ci piace pensare che tutto sia iniziato il 10 ottobre 1998 quando abbiamo suonato per la prima volta i nostri brani inediti in un concerto in Piazza del Popolo a Pesaro. Allora eravamo i Trust ed eravamo in tre. Suonavamo “Maybe” e altri pezzi nostri assieme alle cover più diverse tipo “Sweet Home Chicago” dei Blues Brothers, “Creep” dei Radiohead e “Under The Bridge” dei Red Hot Chili Peppers. Da allora è cambiato il nome del gruppo, a noi si è aggiunto Giacomo alla chitarra e Stefano nell’ottobre 2002 ha lasciato il posto ad Alessandro. Una storia davvero contorta e piena di imprevisti di ogni tipo.
Quali tematiche affrontano e che importanza date ai vostri testi?
CLAUDIO: La maggior parte dei testi li scrivo io, altri che amo in ugual misura sono di una nostra amica Valentina Fucili. Nei testi parlo quasi sempre in seconda persona, rivolto ad un’ipotetica interlocutrice, alla quale racconto di me e faccio delle domande. “Something Sad For The Future” è l’emblema di questo dialogo mono-direzionale. Ma anche gli altri funzionano così. Invece altri ancora parlano di fatti scherzosi, persone bizzarre tipo “Bastard Inside”. Di recente, negli ultimi pezzi fuori dal disco mi piace parlare di fatti meno concreti, meno terrestri.
La vostra musica è di stampo prevalentemente inglese, siete sempre stati appassionati di “brit pop” oppure è la vostra naturale scrittura musicale?

CLAUDIO: E’ stato il naturale e spontaneo incipit delle cose. Il primo pezzo che ho scritto è in inglese. L’inglese ci permette di seguire meglio la musica con la voce, di dare risalto alle vocali e di sentirci, perché no, più partecipi di quella scena che tanto ci piace del rock melodico inglese e della quale amiamo sentirci una seppur forse piccola appendice lontana.

Reputate l’uso di Internet un buon mezzo promozionale per la musica?
CLAUDIO: Certo. Crediamo che con Internet soprattutto i gruppi emergenti abbiano modo di diffondere il loro lavoro in maniera microscopica e soprattutto gratuita (il che fa molto piacere all’utente.), perché sono una “scatola chiusa” e i prodotti a “scatola chiusa” non hanno più mercato neanche al negozio di dischi. Crediamo che gli mp3 siano una “rivoluzione del primo ascolto”, siano come la radio e i video-clip un modo per assaggiare le bands. Quindi per noi emergenti Internet è un mezzo in più per diffonderci.
Quale la difficoltà più grande che incontrate nel diffondere la vostra musica?
CLAUDIO: Innanzitutto è la scarsa presenza di un circuito funzionante di live in locali seri, ben retribuiti e che ti permettono di rimpiazzare almeno le spese logistiche. La musica nuova viene pagata poco perché gli ascoltatori vanno appunto a “scatola chiusa”. Penso che sia però una crisi che riguardi anche altri settori oltre a quello musicale.

Raccontateci un episodio bizzarro che vi è accaduto! Come gruppo, intendo.

CLAUDIO: Gli episodi bizzarri sono tanti, ed alcun freschi freschi. Per esempio una cosa che orami non ci fa più ridere ma che sempre si conferma è che se noi fissiamo un concerto in un qualche posto all’aperto, in quel posto, alla stessa ora del concerto, per cause a noi ignote, piove. Ma piove lentamente e in modo indeciso così che sei lì indeciso a suonare o smontare tutto direttamente. Poi ho una gag fresca fresca: abbiamo fatto 40 euro di pieno di super senza piombo in una macchina diesel quasi a secco. A questo punto direi “applauso!”.
E fin qui abbiamo parlato della vostra vita artistica. Passiamo ora a domande più “personali”. Cosa fate nella vita? Quando non suonate, naturalmente.
CLAUDIO: Io frequento il terzo anno di Ingegneria delle Telecomunicazioni a Bologna, in più mi piace andare al mare d’estate, smanettare con il computer, mi piace la fotografia, il web-design e la programmazione. Quando sono libero da tutto questo mi dedico alla mia dolce metà Irene.
GIACOMO: Io quando non suono passo molto tempo con me stesso a riflettere su tutto ciò che mi circonda. Penso alla mia vita, al mio futuro, al mio presente e al mio passato, cerco di capire dai miei errori presenti e dai miei errori passati chi sono, cosa voglio e soprattutto dove sto andando.

LORENZO: Io studio Psicologia ad Urbino.
ALESSANDRO: Al di fuori della musica, visto che ancora suono per puro divertimento, lavoro in una ditta metalmeccanica.

Che musica ascoltate?
CLAUDIO: Adoro i Radiohead e li ascolto sempre. In questo periodo sto ascoltando Coldplay, Promise Ring, Nada Surf, Yuppie Flu, Moltheni, Pedro The Lion, Smashing Pumpkins e “One Hot Minute” dei Red Hot Chili Peppers.

GIACOMO: Ascolto veramente di tutto dalla musica più seria e impegnata a quella giocosa e divertente a quella più stupida e insulsa. Ripudio totalmente generi troppo commerciali e musica techno stagionale fatti solo per vendere, in cui non c’è una minima espressione d’ arte.
LORENZO: I dischi che ultimamente girano di più nel mio lettore cd sono: Grandaddy, Slut, Flaming Lips, Radiohead e Supergrass.

ALESSANDRO: Ascolto diversi generi musicali, ma non tutti. Generalmente musica straniera.
Il film preferito di ognuno di voi.

CLAUDIO: Ne ho due e non riesco a sceglierne uno solo: “Blues Brothers” del 1980 con John Belushi e Dan Aykroid perché l’ho visto da piccolo e mi ci sono affezionato e “Hook” con Robin Williams e Dustin Hoffmann perché vorrei tanto volare all’isola che non c’è.

GIACOMO: Non sono un patito di cinema, anzi mi ritengo molto ignorante al riguardo. Comunque il film che mi è piaciuto più di tutti è stato “L’Esercito Delle 12 Scimmie”.

LORENZO: “Shining” di Kubrick e “Matrix”.

ALESSANDRO: Sinceramente non ho un film preferito, ma un genere sì. Vado matto per i film di fantasia.

E il libro?
CLAUDIO: Mi verrebbe da rispondere “La Teoria Matematica dell’Informazione” di Claude E. Shannon. Ma anche un libro di Hillmann Curtis sulle animazioni Flash. Ed anche “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”.
GIACOMO: “La Divina Commedia”.
LORENZO: “La coscienza di Zeno” di Svevo.
ALESSANDRO: Mi dispiace ma non amo leggere.
La musica per voi è semplicemente passione, o puntate a farla diventare anche il vostro futuro lavorativo?
CLAUDIO: Penso che le cose prendano il loro giusto corso da sole se sappiamo riconoscere le occasioni.
GIACOMO: Vorrei che la musica diventasse la mia fonte principale di sussistenza. lo so, sono un sognatore…
LORENZO: Beh, trovami un musicista a cui non piacerebbe che la passione fruttasse un reddito mensile!
ALESSANDRO: Come ho risposto nella prima domanda, per ora la musica è solo un divertimento. Spero in futuro che possa diventare un vero e proprio lavoro. Credo sia il sogno di ogni musicista.

Ultima richiesta: un saluto agli affezionati frequentatori di SulPalco.com
“…mondayontv is making me free…” Ciao a tutti, ragazzi! Speriamo di vedervi ai prossimi nostri concerti! E venite a farci visita sul nostro sito www.mondayontv.net.