ESDEM

Ciao, ci sono piaciuti davvero tanto i Vs due brani promozionali, li abbiamo trovati molto originali, a cosa vi ispirate nello scrivere musica?
Beh,innanzi tutto grazie per i complimenti, a cosa ci ispiriamo?Diciamo che i pezzi sono delle reazione, delle espressioni di esperienze intense,per esempio “Vuote” è nata da un esperienza di decantismo interpersonale,i pezzi diventano a poco a poco piccoli punti di riferimento (per noi);quindi riassumendo l’ispirazione parte da eventi elaborati dall’interno,da un mondo parallelo molto personale e naturalmente da una visione molto parziale.

Quali sono i Vs artisti preferiti?
Ce ne sono tantissimi,il mondo è pieno di grandi artisti.
Stilando una lista i primi che ci vengono in mente potrebbero essere:Radiohead,Blonde Redhed,Lali Puna ma anche i Velvet Underground i Sonic Youth….e non riesco proprio a fermarmi….

Siete radicati negli anni 80, ma credo siete comunque attenti alle nuove tendenze, confermate questa mia impressione?
Gli anni 80 sono stati l’esplosione dell’elettronica,delle macchine,non potevamo rimanere indiferrenti;diciamo che riusciamo a cogliere grandi spunti dalle sonorità dei Sintetizzatori storici degli anni 80(,Kraftwerk,Die Form) sicuramente è un mondo molto interessante e comprensivo di un messaggio diretto,ma diciamo che la tua osservazione è giusta,rimaniamo comunque figli dei nostri tempi e 2 cd come “Kid A” e”Amnesiac” ci hanno cambiato la vita.

La band è comunque di nuova formazione, avete anche da poco cambaito cantante, è cambiato anche il sound oppure queste musiche erano già composte prima dell’arrivo della nuova singer?
Diciamo che parte tutto dagli strumenti,dall’intesità d’espressione di quelle nuove note appena composte e la voce subentra in un secondo momento,armonizzando il tutto,possiamo dire che la voce è molto importante ma non cosi fondamentale o di importanza primaria come potrebbe essere in altre band;per quanto riguarda i cambi di formazione penso siano all’ordine del giorno in una band che va dai 20 ai 25 anni,purtroppo è un periodo difficile per trovare equilibri,anche se nel nostro caso diciamo che spesso la passione e la maturità sono riuscite a prendere il sopravvento su tutto.

Come siete arrivati al contatto con il Red House Recordings?
Dopo 7 mesi di prove siamo usciti con un demo “Vuoti” e l’abbiamo mandato un po’ in giro(per farla breve),
dopo di che è stata la stessa Red House per nome di Antonio Piazza a contattarci dimostrando da subito l’interesse al progetto,e da li è nata un ottima collaborazione.Anche la scelta dei promo è stata fatta insieme.

Parlaci un po’ di questa esperienza…
Trovarci in uno studio del genere è stato fantastico,è stato fatto un ottimo lavoro, Andres e David sono due professionisti,il clima è stato molto distensivo ed erano tutti a proprio agio,penso sia fondamentale per la realizzazione di un buon disco.

Avete una forte componente elettronica, anche nell’album avrà questa presenza o ci sono novità? Magari viene utilizzata maggiorente in altri brani oppure meno…
L’album sarà una vera sorpresa,ci sono pezzi veramente intesi e profondi,i suoni sono molto cupi,abbiamo optato per un ‘atmosfera raccolta,intima..la visione del macro dal micro.
La componente elettronica sarà la base del brano,del resto per un 80 per cento le Drum sono digitali…ci interessa un debutto da larghe vedute..non so se riusciamo a spiegarci…..

Come giudicate la scena italiana?
L’underground è ottimo,ci sono moltissimi gruppi davvero interessanti,ma è davvero difficile emergere,l’ambiente,il contesto territoriale è spesso molto chiuso,trovano più spazi cover band degli “U2” che band con propri pezzi…per quanto riguarda i gruppi affermati,mancano dei punti di riferimento,sono davvero pochi i gruppi con personalità ,comunque tra gli album che appreziamo molto c’è “Il Vile” dei Marlene Kuntz,”Hai Paura del buio” degli After Hours,e naturalmente “Days Before The Day” album d’esordio dei Yuppie Flu…fantastico.

ESDEM

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1.Perdendosi
2.Vuote, Lisce e Morte

Il Progetto “Esdem” nasce nel Febbraio del 2002, e dopo qualche cambio di formazione, raggiunge una line up stabile nel giugno dello stesso anno. La band senza perdere tempo compone e registra i propri brani, e dopo pochi mesi arriva già la co-produzione con il Red House Recordings.
Il progetto è basato sull’assidua ricerca di un suono che possa essere tanto originale e riconducibile alla band, quanto piacevole all’ascolto, nulla viene lasciato al caso, indubbiamente la base della band è prevalentemente radificata negli anni 80, nel dark rock, ma rivisitato in chiave moderna. Esdem non è un gruppo rinchiuso in uno spazio temporale, fermamente convinti del genere che suonano, ma estremamente attenti a tutto ciò che è passato da allora ad oggi, e quindi nuove sonorità come il recente Post rock, l’elettro acid di scuola inglese, ma anche la psichedelia che sta tornando prepotentemente alla ribalta sono elementi che influiscono la costruzione dei brani degli Esdem. L’elettronica è una componente di rilievo nei due brani, quindi oltre al dark, troviamo influenze nei vari Kraftwerk, Notwist, Radiohead e Death In Vegas.
“Perdendosi”, dà un’immagine immediata delle potenzialità degli Esdem, il fluttuare iniziale, comincia a prendere forma, sino all’ingresso degli strumenti, la batteria programmata digitalmente ed il basso reggono una chitarra che passa dal pulito ad un distorto moderno, i suoni vorticosi sembrano giustificare il testo della traccia (‘Sono persa dentro un cerchio’) e fanno da contorno ad una voce quasi evocativa e dalle liriche piuttosto dilatate ed estramamente affascinanti e seducenti. Meno immediata “Vuote, Lisce e Morte”, ma altrettanto bella, interessante l’approccio post che risuona in tutto il brano, che gode di una “sospensione” quasi mistica e a tratti fisica.
Le prospettive per gli Esdem sono più che buone, i due brani promozionali spiccano per originalità e melodia, l’album di questa band potrebbe essere davvero affascinante.