Monthly Archives: May 2004
No face – ‘Solo un gioco’
tracce:
senza voci
respiro
il vecchio
giorni
ora sei nudo!
evasio mentis
battito
due storie (e una non d’amore)
la nuvola
il sole dentro
il mondo a parte
i no face sono:
Dario Coriale:chitarre
Antonio Raimondo:basso
Fedele Pingitore:batteria e percussioni
Tonio Franco:voce
contatti: contatti@noface.it
Ottimo. Questo è il primo aggettivo che mi è venuto in mente ascoltando
“solo un gioco” dei calabresi “No face”.(il più bel cd che mi sia capitato
di recensire).
Ritmo,profondità,dolcezza e intelligenza, queste sembrano le caratteristiche
principali del loro lavoro. Ottimi i testi delle canzoni, mai scontati,
molto curati, che sembrano quasi delle poesie, ed ottima anche la qualità
del suono curato fin nei dettagli.
La musica scorre piacevolmente regalando bel 11 canzoni, un numero considerevole
per un gruppo esordiente.
Si parte con l’intro “Senza voci” passando per la bellissima “il vecchio”;
“ora sei nudo!” è più che gradevole con un ritmocanticchiabile che resta
impresso nella mente.”due storie (e una non d’amore)” lascia la speranza
che il gruppo riesca a farsi sentire a chi di dovere giungendo presto ad
una promozione vera e prorpia.
Sono insieme dal ’98 loro dicono “ognuno con le prorpie idee ma una strada
sola da percorrere”.
Se per alcuni scrivere recensioni vuol dire dare consigli al gruppo io mi
astengo.
Suggerisco solo di continuare a percorrere questa strada…che mi sembra
già più che ottima.
THE WETFINGER OPERATION – Vol. 1
AUTOPRODOTTO
1) I kill with friends 5:19
2) Violent green/Dirty noon 8:31
3) Loveproof for one day 4:58
RSVP (raccomandati se vi piacciono): Joy Division. Rubo la sigla di Aquaro del Venerdì di Repubblica perchè i “Wetfinger Operation” suonano molto dark-wave anni Ottanta. A iniziare dalla voce di Elia Trevisan, a finire alla scarnificazione ritmica dei brani.
I richiami stilistici a quella scuola sono evidentissimi e potrebbero risultare un limite per i quattro di Treviso. Tuttavia questo “Vol. 1” scorre piacevolmente, eccezion fatta per “Violent green/Dirty noon”: l’accavallars dei minuti la fa sedere a più riprese, il medley non colpisce come dovrebbe, la doppia voce non convince.
Efficaci piuttosto il refrain di “I kill with friends”, in cui la voce di Elia graffia per rabbia e convinzione, e il riff di “Loveproof for one day”, coinvolgente e assai ben strutturato.
Aspettiamo il “Vol. 2” dei “Wetfinger Operation”, certi di un lavoro questa volta riuscito appieno.
In bocca al lupo, ragazzi!
Miss Fraulein – Aprofessionaldinnerout
Etichetta: Autoprodotto
Track List:
1.Stupid song for you
2.Circus of termites
3.All that you make
4.A true story
5.Lover’s time
6.the cavern
7.Miss Fraulein
8.This picture
Se all’ interno di una caverna all’ improvviso una scossa inaspettata fa
tremare le pareti intorno a voi lasciando distaccare enormi pietre pronte
a
precipitare su di voi, tutto quello che potete fare è incominciare a
provare
a schivarle muovendovi il più velocemente possibile, capendo che non è più
tempo di amare quelle stupide canzoni che il mondo vi propone! C’ è una
storia vera nelle profondità della terra ed è quella dei Miss Fraulein!
Ottima è la realizzazione del loro lavoro “Aprofessionaldinnerout”,
perfetto nella registrazione ma ancora di più nel’ esecuzione! Cinque elementi
capaci
di creare un demo che pochi possono permettersi di fare! Dalle radici
dello
Stoner e del grunge nasce il loro suono grezzo e potente. Perfetti sono
gli
arrangiamenti delle chitarre che , duri e malinconici alla stesso tempo,
risaltano di più nell’ ascolto globale del cd sottomettendo un pò le altre
parti però fondamentali nella riuscita del lavoro! Strepitosa è la
prestazione del bassista bravo nell’ utilizzo degli effetti e eccellente
nel
trovare i riff migliori per le canzoni donando il tocco di classe al demo.
Non male anche il timbro vocale del cantante Giulio Ancora che, in alcuni
punti, ricorda molto Billy Corgan degli Smashing Pumpkins. Le sue melodie
calzano perfettamente sulle basi anche se non sempre risultano facili da
ricordare, unica pecca la si può trovare nell’ esecuzione di” Miss
Fraulein”, brano acustico in cui, a mio avviso, si sentono i limiti di una
voce poco adattabile ai cambiamenti di stile. Bravo anche il batterista
capace di eseguire abilmente il suo lavoro poco considerato ma importante
quanto gli altri. Ritmi non complicati ma perfettamente realizzati,
sostengono le canzoni come un saldo e inarrestabile motore. Molto bella è
“All that you make” ,nella quale si possono apprezzare molto i riff della
chitarra e la buona strutturazione del pezzo. La canzone che però rimane
più
in mente è sicuramente “This picture”, recente nella forma e orecchiabile
nel suo insieme, rende il demo un perfetto lavoro pronto ad uscire dalle
profondità e sbocciare come un fiore nel nostro pianeta! Ottimo
SWELL 99 – S/T
Tracklist:
1. Le Tue Sporche regole
2. Comunincazioni
3. Brucia
Nuovo lavoro per gli Swell99, la band di Macerata dopo due autoproduzioni, firma un contratto di co.produzione con il Red House Recordings e ci propone tre brani che dovrebbero anticipare l’uscita del loro primo lavoro ufficiale. Non ci sono molti cambiamenti rispetto al classico suono del gruppo, la principale ispirazione è il grunge melodico e sofferto dei Pearl Jam, impreziosito dal bel timbro vocale di Carlo Spincaci, singer della band. Nel nuovo lavoro si notano, in ogni modo, passi avanti nella scrittura dei brani, una maggiore attenzione agli arrangiamenti e più cura ai particolari. Forse la stessa esperienza al Red House ha giovato agli Swell99 che centrano un ottimo brano come “Comunicazioni”, un blues acido dove la band riesce a “staccarsi” dalla loro matrice Vedder dipendente spostandosi su territori che sembrano calzanti alle loro caratteristiche tecniche. I restanti due brani sono “Brucia”, già inserito nel precedente lavoro, e “Le Tue Sporche Regole” che certamente rimandano al Seattle sound senza spiccare particolarmente per originalità, ma hanno il pregio di farsi ricordare per due azzeccati ritornelli che immediatamente si sono insediati in testa. La pecca dei precedenti lavori era l’omogenità dei brani, qui il discorso sta cambiando, il disco potrebbe essere davvero carino!
Leighton Koizumi Feat. Tito and the Brainsuckers
Infrangendo una latitanza dalle scene che perdurava dalla seconda metà degli anni ottanta e smentendo le voci che lo davano per morto (!), torna a calcare le scene, col con la consueta energia, l’immarcescibile Leighton Kozumi. Già voce dei Gravedigger V e dei Morlocks, devastanti garage band che avevano guidato il revival sixties punk di ventanni fa che s’ispirava alle ormai celebri “Nuggets”, il redivivo nippo-americano, accompagnato dall’italianissimo terzetto Tito and Thee Brainsuckers (infatti il disco è registrato presso il Red House Recordings da David Lenci), allinea tredici cover che ci riportano per quaranta minuti al rock’n’roll primigenio, quello figlio del blues, della British Invasion e della pscichedelia. In “When The Night Falls” compaiono episodi più oscuri e sommersi al fianco dei classici che hanno fatto la storia della musica. Dagli “Outsiders” di “You Mistreat Me” agli immortali Kinks di “I need you”, dal ballatone “Signed D.C.” dei Love alla deflagrante “No Fun” degli Stooges. Garage e r’n’r rivisitati con furia hard-punk da uno dei più grandi rocker viventi. Un viaggio a ritroso nella musica più volgare, grezza e divertente di sempre tra chitarre sferraglianti di riff granitici, percussioni martellanti, voce allucinata, rumore e rock’n’roll volgare. Alla faccia dei moderni epigoni. Imperdibile.








