TaxiWars live, una miscela esplosiva di jazz e rock

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Il bello dei concerti nei piccoli club, il bello dei live nei locali underground, è che i musicisti devono passare in mezzo al pubblico per salire sul palco. E, dopo lo show, può capitare a volte che li ritrovi a bere una birra al bancone, proprio accanto a te. A brindare con te, tra un autografo e l’altro, tra una fotografia e l’altra. Così è stato con i TaxiWars, che si sono esibiti sul palco del Covo Club di Bologna il 3 marzo scorso.

Nato tre anni fa da un’idea di Tom Barman (leader del gruppo indie “dEUS”) e del sassofonista Robin Verheyen, il progetto fonde in modo originale sonorità jazz ad un alternative rock energico e a testi poetici. Sono già due gli album all’attivo: “TaxiWars” (2015) e “Fever” (2016), che la band belga sta presentando in giro per l’Europa, toccando per la prima volta anche l’Italia. Sul palco, insieme a Barman alla voce e a Verheyen al sax, ci sono il bassista Nicolas Thys e il batterista Antoine Pierre.

Abbiamo legato molto velocemente, i ragazzi sono musicisti eccellenti e io adoro la nostra etica sul lavoro: riusciamo a finire un disco senza perdere due anni delle nostre vite”, racconta il cantante, tirando un po’ le somme. “Inoltre, i club e i festival jazz sono stati fantastici, ma noi ci sentiamo più a nostro agio nei festival rock davvero alternativi: posti dove non si conosce praticamente nessun nome della lineup, ma è lì che puoi sentire musica realmente entusiasmante e incendiaria”.

Il live si apre con un’introduzione tutta strumentale, per poi attaccare con la title track del primo disco, “TaxiWars”. Se Barman è un animale da palco, e si vede (basterebbe a provarlo la sola interpretazione di “To The Hyphenated Poets”), con i suoi assoli al sax Verheyen gli tiene ampiamente testa, dando il meglio in “Your Soul Or Mine”. Fatto sta che a fine concerto il pubblico non ha minimamente voglia di smettere di muoversi. “Non c’è modo di scappare, non c’è via d’uscita”, scherza il frontman. Poi i TaxiWars riprendono in mano gli strumenti e attaccano “Fever”.

 

INFO:

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