SUGAR KANE

Prendono il nome da uno splendido brano dei Sonic Youth (contenuto in “Dirty” datato 1992) questo quartetto proveniente da Trani. La stessa musica prodotta ha forti richiami ai sonici americani, i primi Sonic Youth, quelli più diretti e punk, di cui i nostri assimilano il noise e l’inventiva nel creare buone linee chitarristiche e qualche colpo ben assestato nella sezione ritmica, tralasciando però la pazzia che di certo non può uscire a tutti. Gli Sugar Kane cantano in italiano centrando buone musiche ma anche qualche caduta di tono come il testo dell’opener “Luce Negli Occhi”, bellissima nella parte stumentale (una rilettura dei Sonic Youth), incisiva nell’interpretazione della voce, ma non troppo azzeccata nel testo. Buone tutte le musiche, “Gianluca” ha sentori di Blonde Redhead più corposi e “Avverto L’Aria” dei Marlene Kuntz, più delicata “Jane” ma di poca consistenza. “Appunti si un viaggiatore nelle terre del socialismo sleale” è forse la composizione migliore, la più originale e quella più ispirata anche a livello vocale. Anche se la registrazione non giova di certo alla band si riscontrano buone doti tecniche e gusto nel creare i brani, serve maggior personalità (da seguire l’esempio dell’ultima traccia proposta) e magari maggior attenzione ai testi, ancora un pochino adolescenziali.
Fabio Igor Tosi

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