E S S E N T I A

Salve ragazzi, presentatevi e raccontateci come vi siete conosciuti e come è nata l’idea di formare una band.
La band si è formata nel lontano ’97. L’idea è partita da me e Roberto, che allora eravamo compagni di scuola al liceo, oltre ad esserlo già stati all’asilo (niente meno). Piano piano abbiamo cominciato a coinvolgere altri amici all’interno dell’ambiente scolastico, fino alla formazione della vera e propria band. Comunque tra di noi ci conosciamo bene o male da quando siamo nati, abitando o avendo abitato nello stesso quartiere. L’idea è nata dal piacere e la voglia di suonare insieme, in quanto tutti noi condividiamo la passione per la musica e sognamo, insomma ci “immagianiamo” a suonare insieme.

Sfogliando la vostra biografia mi chiedevo sul perché la scelta di un nome è ricaduta su ESSENTIA?
Bè, la risposta è abbastanza semplice…il nome ci piaceva! Se vogliamo dargli un significato comunque, Essentia sta per “natura delle cose”, ed è in fondo quello che ricerchiamo nella nostra musica e nei testi. Non abbiamo di certo la pretesa di conoscere la “natura delle cose”, ma cerchiamo di raccontare la vita per come realmente ci appare, cercando di arrivare al “nocciolo” della questione, cercando insomma di porre l’attenzione sulle sensazioni che gli avvenimenti della vita provocano in noi.

Quali sono le vostre influenze musicali?
Ognuno di noi ha influenze musicali diversissime. E’ innegabile che proveniamo tutti da un background rock: siamo partiti dalla scena americana di fine anni ’90 (Soundgarden), passando poi per sonorità più funky (Incubus e Red Hot Chili Peppers) ma anche brit. Senza scordarci ovviamente che siamo italiani. Siamo ruvidi ma melodici.

Credo che ogni progetto musicale è basato su degli ideali, su dei sogni e su degli obiettivi; lo scambio di sensazioni deve avvenire sia con il pubblico che all’interno della propria band oltre che componenti si deve essere “amici”.Ora tocca a voi: raccontateci qual è il punto cruciale del vostro progetto e come sono i rapporti tra di voi.
Suoniamo insieme dal ’97, e anche con qualche vicissitudine, direi che non saremmo potuti andare avanti se tra noi non ci fosse armonia e stima reciproca. E questo è importante nella stesura dei pezzi, nei live,…e anche alla nostra serenità!
Sembrerà scontato ma il nostro scopo è solo quello di fare musica e se possibile trasmettere sensazioni. Non vogliamo assolutamente mandare messaggi, la musica non cambia il mondo… cerchiamo solo di esprimere i nostri sentimenti e le nostre idee: è inutile parlare di pace del mondo quando non siamo in pace neanche con noi stessi. Bisogna fare un passo alla volta… La musica in sé stessa ha dei valori in cui crediamo, insomma ci fa stare bene e crediamo che possa trasmettere qualcosa di positivo.

Venite da Roma, dateci le vostre considerazioni sulla scena indipendente laziale e italiana?
La situazione, come penso del resto in tutta Italia, non è facile. Molti gruppi, pochi locali dove esibirsi. A Roma i locali rock si contano sulle dita di una mano (monca!). In generale aggiungici la crisi della discografia. E’ difficile che la musica “nuova” possa “emergere”. D’altronde bisogna comunque perseverare e sarebbe sbagliato sempre dare la colpa al “sistema”…

Quali sono i vostri progetti musicali futuri??
Abbiamo dei contatti con delle etichette, anche se pensiamo seriamente ad autoprodurci un cd. Stiamo valutando… La fase live resta comunque importante…

Quanto e’ importante per voi il fattore live e come risponde il pubblico alle vostre performance dal vivo?
Sicuramente è molto importante, è soltanto grazie al pubblico che una band fa strada. Se la band non trasmette qualcosa, non piace, è inutile dirlo, il gruppo non può andare avanti. Quindi il fattore live è fondamentale, perché è il momento in cui puoi realmente comunicare con gli altri. Se gli altri ti apprezzano, a loro volta trasmettono al musicista una carica enorme.

Quale è stato il concerto più importante che avete fatto?
Tutti i live per un verso o per un altro sono stati importanti… se dovessimo dirne uno, forse quello del “Tim Tour” a Civitavecchia (RM) nel 2002. Abbiamo fatto un solo brano (L’Ora di Capire) ma il tutto è stato molto bello: location, palco, sound, la professionalità dei tecnici…

Una domanda che faccio a tutti: dovete urgentemente partire e vi permettono di portarvi solo 3 cd,1 libro e un dvd.Quali scegliereste della vostra collezione??
Roberto: 3 cd…anche se mi dicessi 10 sarebbero comunque pochi…non saprei…forse riempirei i 3 cd di mp3 così ci stanno dentro più brani! Per il libro “Il filo del rasoio” di W.S.Maugham (ve lo consiglio…anche se non si trova più nelle librerie!); il dvd…”Platoon”.
Andrea: io pure farei cd di mp3, ma se devo scegliere scelgo “King for a day” dei Faith No More, Kid A” dei Radiohead e “Fratres” di Arvo Pärt, ma potrei citarti migliaia di altri dischi, ora mi vengono questi alla mente. Libro, “Novecento” di Barricco e dvd “Ritorno al futuro”.

Siamo giunti al termine cari Essentia; vorrei ringraziarvi per il tempo concessoci e vorrei augurarvi un futuro pieno di soddisfazioni musicali ma prima aspetto una vostra chiusura di saluti a tutti i lettori di Sulpalco.com.
Ciao e 1000 grazie da sul palco.com!!
Ti ringraziamo, e salutiamo tutti i lettori di “Sulpalco”! In fondo è anche grazie a loro che si tiene in vita la musica indipendente italiana… sono stato ruffiano?
Alla prossima e veniteci a trovare sul nostro sito, ci sono due pezzi aggratis, ciao!