ROCK AND BOL – Il festival metal nel cuore della Sardegna diventa un docu-film

Bolotana è un piccolo paese del Marghine, in provincia di Nuoro nell’entroterra sardo. La bellissima Villa Piercy, la foresta di Badde Salighes, gli uliveti secolari e i terrazzamenti che hanno permesso agli abitanti di costruire uno splendido borgo arroccato su una collina fanno si che questo paese sia conosciuto e visitato da molte persone durante tutto l’anno.

Poi c’è il ROCK AND BOL – dove l’abbreviazione “Bol” sta appunto per Bolotana – che è un festival musicale tra i più conosciuti e importanti in Sardegna e nel resto della Penisola. Rock and Bol è prima di ogni cosa una storia tra amici, giovani appassionati di musica e amanti del proprio paese, ragazzi che alla noia e all’immobilismo che spesso vive nei piccoli centri hanno preferito l’impegno e l’attività culturale, musicale nel loro caso, per il bene del proprio paese e negli anni per la felicità di un pubblico che ha saputo apprezzare e riconoscere in Rock and Bol un evento identitario, un esempio da seguire e supportare. Quasi quindici anni di attività fanno sì che Rock and Bol sia oggi uno degli
appuntamenti musicali più attesi e seguiti in Sardegna. Un festival unico nel suo genere e uno dei pochi presenti in Italia. Rock and Bol nasce nel 2007 per volere di Aldo Ortu che insieme ad alcuni amici appassionati di musica estrema (heavy-metal, punk, rock) con poca esperienza ma con grande impegno e passione hanno dato il nome all’omonima associazione e creato un festival nel centro storico del piccolo paese del Marghine.

I primi anni sono stati una vera e proprio “palestra”, concerti con gruppi locali e palchi organizzati in maniera amatoriale hanno reso forte il desiderio di far crescere l’evento e sul finire del 2010, dopo alcune edizioni “minori”, grazie all’incontro con Fabio Carta che suggerisce la trasformazione del festival in un evento heavy-metal unico in tutta l’isola i componenti di Rock and Bol sbarcano in una nuova dimensione. Nel luglio del 2011 arrivano a Bolotana i Sepultura, direttamente dal Brasile, una delle più importanti metal-band del pianeta. Le cose cambiano in fretta
e nel giro di una sola edizione, quella del 2011, il festival diventa improvvisamente uno degli appuntamenti estivi più interessanti in Sardegna e si posiziona da subito tra gli eventi rock più in vista in Italia. Migliaia di persone accorrono a vedere, increduli, i Sepultura a Bolotana il piccolo paese al centro del Marghine conosciuto fino a quel momento solo per altre bellissime attrazioni e il pubblico crescerà numeroso negli anni a venire, incoronando Bolotana nell’olimpo dei festival rock-metal nazionali.

Gli anni a seguire sono esplosivi, artisti e band da ogni parte del mondo arrivano nel cuore dell’isola per calcare il palco di Rock and Bol. Arrivano gli Exodus dalla California, gli Overkill da New York e poi gli Arch Enemy dalla Svezia, i Dragonforce dal Regno Unito, gli italiani Bulldozer e Necrodeath e poi ancora i Cannibal Corpse dagli Stati Uniti, i giovanissimi ucraini Jinjer e i Marduk dalla Svezia oltre a una trentina di band sarde che nel corso degli anni sono salite sul prestigioso palco del festival per suonare insieme ai mostri sacri del metal internazionale.

Nell’estate 2019 l’ultima edizione, con i Jinjer e i Marduk come co-headliner, e poi l’arrivo della pandemia. Nel 2020 Rock and Bol, così come la quasi totalità degli eventi nel mondo, subisce una battuta d’arresto, non avrà luogo ma i componenti dell’organizzazione riescono a tenere in piedi le loro attività lavorando ad altri progetti ed è così che nasce l’idea di realizzare un docu-film sulla storia del festival.

“ROCK AND BOL – Il rumore di un paese al centro della Sardegna” è un breve documentario, della durata di 30 minuti, sulla storia del festival; è stato ideato scritto da Fabio Carta e Alberto Murru di MIS Factory, con la regia e il montaggio di Daniele Arca di Radar Films, la grafica a cura di Antonio Deidda e il mix audio di Corrado Tolu. Il film è prodotto da Ass. Cult. Rock and Bol e MIS Factory. Al suo interno un racconto fluido e naturale sulla storia del festival, dalla nascita e attraverso l’evoluzione fino ai giorni nostri, raccontato dai diretti protagonisti – gli organizzatori Aldo Ortu, Alessandro Campus, Alessandro Nughedu, Elia Fadda, Emiliano Boeddu, Giovanni Bussa, Giuseppe Tanchis, Graziano Deriu, Luciano Sulas, Riccardo Mele – e da alcuni ospiti speciali: Luca Mirarchi (giornalista), Matt Cabani (promoter), Daniele Manca (musicista), Piero Bonetti (promoter) e Franco Onnis (musicista). I primi passi, i concerti con le bands locali e il grande salto con le esclusive performance di alcuni tra i più importanti gruppi metal mondiali vengono racchiusi, raccontati e rappresentati in un bellissimo messaggio del presidente dell’associazione bolotanese Luciano Sulas: “Rock and Bol non è solo un evento, non è solo un concerto ma è un popolo di persone che ci seguono, che ci sta dietro”.

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