Monthly Archives: January 2007

Tecnosospiri, Plastica, Almavenus, Ninive, FFD, Coda di lupo, Alessandro Del Vescovo, Fabio Guercio

.TECNOSOSPIRI – IN CONFIDENZA
Esce per Cinico Disincanto, distribuzione Tre Lune Records, “In confidenza” dei Tecnosospiri. La produzione è di Fabrizio Brocchieri, la produzione artistica è curata da Amerigo Verardi (già al lavoro con i Baustelle): queste collaborazioni non possono che giovare alle 11 tracce.
Pop-rock elegante, raffinato, che all’ascolto solleva qualche metro dal suolo e fa fluttuare tra suoni vellutati e parole delicate e profonde. Più di qualcosa, compresa la scelta di alcuni effetti applicati alla voce, mi riporta alla mente i disciolti Scisma, per l’appunto una band con classe da vendere. Complimenti.
PLASTICA – LIVELLO 1
La produzione di Marco Messina si sente tutta. Le suggestioni sono innanzitutto quelle di Bluvertigo, Soerba, Planet Funk, in secondo ordine Subsonica e Nous, ma non mancano passaggi che portano dritti alla scuola dei “nuovi” cantautori (Sinigallia o Pacifico, per esempio).
“Alta tensione” ha un refrain bellissimo ma in verità tutto “Livello 1” è un gradevole viaggio gonfio di tastiere dilatate, pulsioni ritmiche ipnotiche, bassi liquidi e ritornelli azzeccati. Bel lavoro davvero.
ALMAVENUS – ALTERNATYWA
9 tracce di rock, ora robusto e trascinante, ora rallentato e suggestivo, sempre efficacemente contaminato da adeguate dosi di elettronica, non estraneo a brevi excursus in altre generi (penso alla chitarra reggae di “Onore” o alle divagazioni funky di “Solo io”), questo è “Alternatywa”, ultimo lavoro degli a me già noti Almavenus.
I testi sono ispirati dalla situazione politica italiana, desolante e corrotta (“Resta il sole”, “Sporco denaro”), ottimo il lavoro delle chitarre, sia a livello di sound che di esecuzione/arrangiamento (“Stupida sera”). Potrei trovare un riferimento nei Timoria della seconda metà dei Novanta, ma questo non basta, gli Almavenus hanno messo a frutto anni di esperienza ricavandosi un percorso originale e affascinante.
NINIVE – IOES
Mi era già capitato di incontrare i Ninive un paio di anni fa o poco meno. Ascolto il nuovo lavoro, “Ioes”, e registro i notevoli miglioramenti del quartetto molisano, a cominciare dalla scelta dei suoni e dall’esecuzione.
“Margharet” resta un gran pezzo, gioia pura per tutti gli amanti del dark/goth. In altri frangenti, invece, si avvertono piccole carenze in fase compositiva e di arrangiamento che però restano dettagli rispetto alla validità del lavoro nel complesso.
FFD – KUORE RIBELLE
Gli FFD suonano punk. Lo si capisce già da quella “K” nel titolo. Il problema è che non fanno nulla per aggiungere uno straccio di novità a quanto già sentito e strasentito. “Kuore ribelle” è un minestrone fatto di Shandon (“Cheap songs for broken hearts”, “I’m a junk”, “Che male c’è”), Sex Pistols (“But not my age”), Punkreas (“Penso a te”, “Sono storie”), Blink 182 (“Valeria”, “But not my age”), Ramones (“Tornare a scuola”)…
Questo non significa che “Kuore ribelle” sia un brutto album, anzi si fa ascoltare con piacere, contraddistinguendosi per sonorità e ritmiche coinvolgenti e divertenti. D’altronde Sugar e Warner non scelgono mai nulla per caso.
CODA DI LUPO – IL PRIMO PASSO
Se la luccicante stagione dell’hard-core italiano degli Ottanta volesse individuare i frutti dei semi dipersi allora non potrebbe non bussare alla porta dei Coda di lupo, validissima band proveniente dalla Valle d’Aosta.
“Il primo passo” contiene 11 brani roventi e socialmente impegnati (“Uomini bomba”) ma non mancano momenti di pathos intenso (“Rovine”). Lo spirito continua…
ALESSANDRO DEL VESCOVO – POSTMODERNI
Musicista rietino particolarmente eclettico, Alessandro Del Vescovo propone un lavoro di 9 tracce in bilico tra rock ed elettro-pop. Tra gli episodi più riusciti “Ero” (tra Gazzè e Bluvertigo) e “Speedy gun” (in cui ritroviamo piacevolissime sonorità anni Settanta).
“Postmoderni” è di certo un bel cd, tuttavia alle volte risulta penalizzato da una certa ripetitività negli arrangiamenti e nelle soluzioni ritmiche (in formazione figurano solo Alessandro e Guido Del Vecchio, i quali si dividono tra voce, cori, chitarre e programmazioni).
FABIO GUERCIO – ELETTRICAMENTEACUSTICO
Eccellente chitarrista (nel suo curriculum figurano seminari con M. Solieri, Coryell, H. Bullock, J. Batten e maestri del calibro di C. Verheyen e G. Howe), Fabio Guercio produce il suo primo cd solista nel settembre 2006: “Elettricamenteacustico”.
7 tracce strumentali in cui risulano evidenti e ben legate tutte le influenze che compongono il suo background: blues, fusion, rock, funky e folk. Episodi come “Song for” o “Mafalda” sono particolarmente ammalianti, musica che si fa seta morbida e avvolgente. [Read more...]

HUMPTY DUMPTY – Ein traurige welt fur scheibe leute

RECENSIONE EP LUMINAL

GRIPWEED

Tracklist:
1. Cigarettes
2. Trigger
3. Song for a Videoclip
4. Cruel Lullaby
5. Happy end

Dopo diversi percorsi anche in ambito sperimentale, Cristian Rosa (voce, programming, synth), Alberto La Riccia (chitarra) e Lucantonio Pignataro (basso), formano il progetto “Gripweed” nel 2002.
L’esperienza, la ricerca del proprio sound e l’affinatezza dei contenuti portano la band ad incidere un demo nel 2004 e subito un altro nel 2005.
Il 2006 ci regala un primo e.p. di tre brani per poi dare alla luce questo “A tale is just a lie” a fine ottobre.
Band raffinata e attenta ai dettagli, con un ottimo gusto per l’elettronica mista a suoni più attitude-rock, i Gipweed sanno come muovere la musica e ci riescono davvero bene in questo e.p..
Andiamo nel dettaglio e approfondiamo le tracks:
“cigarettes” esemplifica il disagio di un uomo, che, trovando conforto respirando il fumo del tabacco, gestisce la propria insicurezza esistenziale usandola addirittura come unica arma di difesa.
“Trigger” pare più una storia compiuta, lo sfondo è il delitto di John Lennon e tutt’intorno solo un libro.
“Song for a videoclip” si cimenta invece da schermo di pensieri, di immagini e ricordi, la mente dell’uomo che diventa teatro e la vita solo un video di memorie passate.
“Cruel Lullaby” rappresenta il confronto tra padre e figlio, porta sul piatto familiare i dolori, le sofferenze, le parole dei dialoghi più profondi.
E si finisce con “Happy End”, viaggio onirico che smaschera i sogni e ci svela come le favole siano ingannevoli.
Disco ricco, gustoso, studiato e acculturato, non manca nulla per poterlo definire completo.
Segnalo i riferimenti:
WEB: www.gripweed.com per vedere il sito della band e cfkane@gmail.com per contattarli.
Ragazzi in bocca al lupo! [Read more...]

Paolo Pisano – Girotondo