Verlaine – Saprò fare l’inchino perfetto

Il cd dei Verlaine lascia veramente a bocca aperta.
Sarebbe fin troppo facile discernere sull’accordo un pò più così, sulla linea vocale un pò più colà, ma non lo si può fare per un prodotto dei Verlaine. Va preso così com’è, e così com’è è fantastico.
Appena ho avuto il cd, li ho ascoltati 4 volte di fila, questi 21 minuti e 44 secondi, maledicendo l’orologio perchè ormai erano le 3 di notte e si deve andare a dormire che domani si lavora, perchè avrei voluto ascoltarlo ancora.
Parimenti riduttivo tentare di recensire qualcosa che ti parla così intensamente di quella che è stata anche la tua vita, i tuoi rimpianti, la moltitudine di “Havana” e bicchieri di vino rosso, tra un improbabile uomo sobrio e un post-it sulla porta.
I Verlaine non sono indie, non sono rock, non sono pop, non sono commerciali nè alternativi. Sono quelli che ancora sanno farti venire la pelle d’oca con i loro pensieri da bar, sporcati qua e là da qualche passione passata/presente/futura che affiora e ti distrugge ogni certezza. Sono quelli che il la minore è l’accordo perfetto. Sono quelli che ti parlano di lenzuola blu e sanno ancora unire l’utile al dilettevole. Proprio come il loro disco. Utile a capire che la musica è ancora cuore, puro diletto per lo spirito. Un inchino.