True Colors: quando la musica è a colori, di quelli veri

Prendete la voce incantevole e calda di Cristina Alagna, unite il tocco e il groove di Alberto Bergonzoni alla chitarra, aggiungete le ispirate reinterpretazioni acustiche e intimiste di standard jazz e classici soul, pop e blues, e poi condite il tutto con un pizzico d’ironia: ecco che avrete i True Colors.

Il nome del duo non solo cita la celebre hit di Cindy Lauper (presente, tra l’altro, nel repertorio), ma soprattutto, spiega Cristina, “descrive il nostro modo di vedere la musica e, più in generale, la vita. I colori della musica, delle note, delle dinamiche, delle emozioni. Colori veri, perché la musica si fa col cuore e con l’anima, non solo con la tecnica. E questo è quello che abbiamo voglia di dare a chi viene ad ascoltarci: pezzettini di noi. Il nome “True Colors” è stato il frutto di un’intensa serata di riflessioni tra amici sull’opportunità di dare al duo un nome proprio, piuttosto che qualcosa del tipo: “Alberto Bergonzoni e Cristina Alagna Acoustic Duo”. Io e Alberto eravamo concordi nel ritenere che il progetto avrebbe dovuto avere un nome suo, una vita propria, un codice fiscale, un piatto preferito e una carta d’identità valida per l’espatrio. In Italia sono tempi duri per la musica, si sa”.

Il duo nasce più o meno ufficialmente nel Natale del 2012, quando Cristina e Alberto (già membro fondatore e produttore della band metal/demenziale “Gli Atroci”) decidono di unire i rispettivi talenti per regalare a parenti e amici un album di cover natalizie, “peraltro dotato di foto in copertina tra il Shabby Chic e il Trash, con note di Amici di Maria De Filippi”, scherza Cristina. “Il fatto è che, se vi raccontassi la verità su come è nato il nostro duo, potreste avere un picco di glicemia e mi sentirei molto in colpa: è una storia di serenate al telefono e di imbarazzantissimi duetti davanti ad amici e parenti”.

Eh sì, perché la relazione tra la voce e la chitarra dei True Colors non si limita soltanto al palcoscenico: i due sono partner anche nella vita privata. Quando, incuriosita, ho chiesto a Cristina com’è lavorare insieme a suo marito, non ha avuto esitazioni: “Essere partner nella vita e nel lavoro è, come si dice da queste parti, una GRAN BAZZA! In molti sostengono che moglie e marito non dovrebbero mai entrare in affari, ma si sbagliano. Vuoi mettere? Mentre lui lavora in studio ha un’ottima scusa per non stendere la lavatrice. Quando abbiamo un live io ho un’ottima scusa per farmi comprare un abito nuovo. Vuoi mettere? Una GRAN BAZZA, davvero”.

Fatto sta che la complicità tra i due è evidente, non solo nel suono, ma anche nei siparietti ironici alla “Casa Vianello” durante la performance (divertentissimo è quello in cui Alberto interrompe l’attacco di Cristina per accordare la chitarra), che riescono a strappare una risata sincera e a creare con il pubblico un clima di sintonia, quasi che a suonare siano due vecchi amici. Un plus, in un live già di per sé intenso ed emozionante, tra vocalising e fingerpicking. Oltretutto, il repertorio proposto dai True Colors è quanto mai vario, cosa che mette in risalto la grande versatilità dei due musicisti.

La scelta dei brani avviene con un criterio dettato unicamente dall’ispirazione. Sono brani che ci appartengono profondamente, che amiamo tantissimo e che hanno da sempre contribuito al nostro imprinting musicale. Gli arrangiamenti sono studiati interamente da Alberto, che è il vero musicista della coppia”, racconta Cristina. E poi aggiunge, scherzando: “Io ho il duro compito della cantante, che è quello di demolire ogni creazione del musicista, fare ostruzionismo sulle sue nuove idee, decidere democraticamente le tonalità, presentarsi tardi alle prove e stare a guardare mentre lui monta l’impianto. Ho deciso io stessa di seguire questa politica per entrare meglio nella parte e migliorare al massimo le mie prestazioni!”.

I pezzi presenti nella scaletta di Cristina e Alberto vanno da classici jazz (come “Take the A- train” di Duke Ellington, “Four” di Miles Davis o “Spain” di Chick Corea), a reinterpretazioni originali di successi soul, pop e rock (vedi “Come together” dei Beatles, “Life on Mars” del compianto David Bowie o “Superstition” e “Isn’t she lovely” di Stevie Wonder), passando per le colonne sonore della Disney (“Under the sea” da La Sirenetta e “When you wish upon a star” da Pinocchio). Senza dimenticare, naturalmente, i brani di Tuck & Patti, il celebre duo jazz che è per loro fonte d’ispirazione e incoraggiamento.

Tuck e Patti sono i nostri ispiratori, i nostri maestri, le nostre Divinità. Noi siamo i loro stalker seriali a cui, a forza di inseguimenti, hanno dovuto cedere. Abbiamo frequentato le loro clinic e abbiamo avuto l’enorme privilegio di fargli ascoltare i nostri lavori e di confrontarci sul tema: un’esperienza, questa, che ha notevolmente arricchito la nostra crescita artistica, individuale e come duo. Sono due grandi artisti, in grado di dare tanto, conservando sempre la modestia e la genuinità di chi, pur avendo raggiunto un notevole livello di bravura e di fama, non vuole fare il divo, ma solo regalare qualcosa di sé”.

Tra i progetti a breve termine dei True Colors c’è sicuramente quello di registrare un album di inediti, alcuni dei quali, come “Laugh and tears”, vengono già presentati durante i live. “È un lavoro bellissimo che ci emoziona sempre più, perché è lì che viene fuori al massimo la nostra anima, quello che abbiamo voglia di comunicare a chi ci ascolta e di riprovare, a livello emotivo, ogni volta che li riascoltiamo, ci lavoriamo su o li reinterpretiamo nei live”, dice Cristina, lasciando trapelare tutto l’entusiasmo e la passione che li guida nel loro percorso artistico.

Poi, com’è nel suo stile, la cantante chiude con una battuta, ironizzando sul mondo dello show business: “Ah! Poi faremo domanda per X-Factor, ovviamente, perché in tanti ce lo chiedono, perché oggigiorno è fondamentale comparire in TV almeno due o tre giovedì sera e perché riteniamo che i pareri dei giudici dei Talent siano fondamentali nella crescita professionale e interiore di ogni artista che si rispetti”.

True Colors @Stones Cafè


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