Moist Vagina "Precious things unsaid"

I Moist Vagina sono una giovane band indie-rock proveniente dalla toscana e “Precious Things Unsaid” è il loro secondo lavoro in studio. Un disco registrato al “GRM Service” di Certaldo (FI) nel Febbraio 2005. Per quanto riguarda la produzione e la registrazione in generale, i suoni sono buoni e accettabili e la voce è messa ben in rilievo. Il lavoro presenta sei tracce ben eseguite che porgono un grunge revisionato in chiave moderna, con spunti indie-noise che ricordano molto Verdena e forse anche Giardini di Mirò. Apertura davvero ottima con “Don’t kill Natalia”, un brano splendido con un testo che, pur seguendo una “linea” piuttosto semplice ha il pregio di essere molto profondo e diretto, così come tutti gli altri. Nella traccia due, “6 feet under the ground” non si può fare a meno di notare il timbro di voce del cantante Francesco Falorni che ricorda un certo Alberto Ferrari, ma non troppo. Riff che alternano momenti tenui e irruenti allo stesso tempo. Buona anche la sezione ritmica che si adatta perfettamente alla struttura delle canzoni. “24 Times against the wall” è il terzo brano, uno dei pezzi con il testo più bello, si avvia con la dolcezza iniziale fino a giungere al ritornello in cui il grido di disperazione fa da padrone. Una canzone che trasmette un forte phatos in cui le chitarre raggiungono il massimo dell’incanto. Il quarto brano, “Tricheco” è senza dubbio il più verdeniano di tutti, forse per la sua compagine e per le chitarre che seguono un arpeggio piuttosto malinconico e cupo. Poi il finale presenta una totale disgregazione che tanto ricorda il quartetto di Bergamo. Da questo momento ci avviamo verso gli ultimi due brani, quelli più belli in assoluto, almeno secondo il mio parere. “In Parenthesis” è molto aggressivo e lugubre nello stesso modo, la parte più bella si apre con “everyone is screaming in my ears/everyone is joking with me/everyone is trading on my face”, dopodichè giunge la conclusione completamente strumentale con due chitarre che aprono il cuore nel vero senso della parola.. una emozione ed una bellezza estrema. “Crime” è l’ultimo brano, anche questo uno dei più appassionanti, forse il più bello. Quell’inizio con la voce tanto bassa e dolce che in progressione si avvia verso l’urlo di avvilimento, verso lo sconforto. Qui il singer Francesco da veramente il meglio di sè e mostra le sue evidenti doti canore…una piacevole melodia che termina con un totale strazio di violenta disperazione.
Un grande lavoro, un grande gruppo… una grande prospettiva per il futuro.

Tracklist:

1)Don’t kill Natalia

2)6 feet under the ground

3)24 times against the wall

4)Tricheco

5)In Parenthesis

6)Crime