BUEN RETIRO

A tre anni di distanza da “Ruggine Perfetta”, esce il nuovo disco, sempre autoprodotto, dei Buen Retiro, trio proveniente da Pescara. I cinquanta minuti scarsi di durata di questo “Demodè” mi hanno letteralmente rapito, le sonorità compatte ed oscure hanno profonde radici nell’alternative rock italiano. Gli ascolti del Santo Niente, dei CSI e dei primissimi Marlene Kuntz sono certamente stati molteplici, senza dimenticare le lezioni internazionali di Joy Division e Ulan Bator che hanno forgiato il suono di una band matura stilisticamente. Il rock sporco e nervoso dei Buen Retiro trova anche slanci solari, le tematiche cupe ed introspettive sono ben congeniate, come le stesse esplosioni chitarristiche introdotte sempre da una buona dose di attesa accuratamente studiata. C’è anche eleganza nelle canzoni proposte, la voce di Mauro Spada è delicata, ma sa incazzarsi nei momenti giusti aggiungendo sempre una dose di pathos ai brani, splendida la titletrack, una sorta di post rock potente, bellissime “Paola” (prettamente alla Santo Niente, sia nel testo che nell’atmosfera) e soprattutto “Vitreo”, contaminata, dal suono chitarristico caldo e con una lirica vocale nel ritornello che entra subito in testa. A stupire è, in ogni modo, l’intera proposta che risulta completa, matura e con grande gusto compositivo. I Buen Retiro sono certamente una band pronta per una produzione ufficiale che meritano ampiamente.
Fabio Igor Tosi