December Flower

Cd d’esordio per i sanremesi December Flower, giovanissima band emergente che con questo full-length, prodotto dalla nostrana VideoRadio, si presenta subito con vigore ed energia nel vasto panorama musicale italiano.
Last December Flower ha un artwork molto elegante, la qualità audio, seppur non eccelsa, è comunque di buona e denota una straordinaria dote tecnica dell’intera band, nonostante l’età media superi a malapena i 20 anni.
Dopo una breve intro, l’album parte con Streets of Rage è un bel brano hard rock, con lievi venature prog, dove la voce di Lavagna, intesse delle interessanti melodie, aggressive ed orecchiabili, dopo alcuni ascolti produce quel tipico effetto di piacevole ridondanza nella mente, ottima.
La successiva Waiting for the end, è una tipica rock ballad, ben strutturata, il ritornello funziona, ma, complice probabilmente un po’ d’inesperienza in registrazione, e la giovane età dei componenti, manca di cori, che, a mio avviso, avrebbero reso ben più accattivante questo brano, che comunque, già così funziona molto bene(ottime le ritmiche aggressive sul finale che mi ricorda i formidabili Tesla!).
Passiamo alla traccia dal titolo Every single Day, forse uno dei brani che potrebbero sfondare, semplice nella struttura, ma accattivante nel chorus, e nel sound, che fonde il buon hard rock inizio 90, con le sonorità più Green Day/Blink 182, passatemi l’incrocio, magari un po’ azzardato, ma secondo me funzionale, per spiegare un po’ tutto il cd, permeato di un sound rock, ma che non rimane prigioniero di se stesso, negli schemi, ormai convenzionali, questo è vero, ma il fatto di non risultare scontati, secondo me vale di più. Banali i DF non lo sono mai.
Time è una canzone molto potente, trascinata da melodie minori, e ritmiche graffianti, ottimo il lavoro delle sei corde, qui devo dire che il lavoro di missaggio mi piace ben più che in altre tracce, davvero eccezzionale sintonia tra voce che incrudisce sempre più verso il finale, fino a scorgere inattese potenzialità metal oriented, aggressiva e tagliente.
Parete di lacrime è l’unica traccia cantata in italiano, non male davvero, intenso il testo, direi un bell’esperimento che spero abbia un seguito. Il solo di chitarra mi lascia leggermente insoddisfatto, soprattutto nell’esecuzione, sembra leggermente indeciso sul cosa voglia veramente esprimere, non si lascia andare insomma. E forse è questo uno dei piccoli scogli che la band deve superare: la sicurezza e la solidità, ma ovvio, son molto giovani, avranno tempo per questo.
No Justice ha delle belle sonorità arpeggiate Metallica/Pantera oriented, naturalmente le esplosioni non sono così devastanti, ma rimangono su livelli decisamente meno devastanti, ma non per questo meno incisive.
La successiva Let’s Fight parte proprio con quella potenza devastante del Trash di cui prima, per poi planare sulla linea principale del cd.
Livin’ in a lie è una toccante ballata, emozionante la tela di chitarre acustica che fa da sfondo alla calda e misurata voce di Matteo Lavagna, che dimostra ottime doti vocali, anche nel saper dosare la sua voce, non un urlatore insomma, ma un gran cantante, complimenti.
In conclusione consiglio vivamente l’ascolto di questo lavoro dei December Flower e speriamo di sentir parlare di loro in futuro.

AlexUnder

Line Up:

Matteo Lavagna – Voce
Martin Beux – Chitarra
Lorenzo Luchena – Chitarra
Carloandrea Dho – Basso
Andrea Insolia – Batteria

Tracklist:

01. Intro
02. Streets Of Rage
03. Waiting For The End
04. Every Single Day
05. Time
06. Parete Di Lacrime
07. No Justice
08. Let’s Fight
09. Livin’ In A Lie
10. Outro