Snarky Puppy all’Estragon Club: il concerto che ha conquistato Bologna

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Bologna, 24 aprile – L’Estragon Club è strapieno, d’altra parte la data è sold out. Un pubblico davvero eterogeneo, di ogni età, aspetta impaziente l’arrivo degli Snarky Puppy. È bello vedere che tanti sono ragazzi e ragazze. Volentieri inganniamo l’attesa ascoltando Lucy Woodward, talentuosa cantautrice soul e jazz, il cui ultimo album è stato pubblicato dall’etichetta indipendente GroundUP Music (etichetta fondata nel 2012, proprio dal leader degli Snarky Puppy, Michael League).

Come aveva promesso un anno fa, League è riuscito a riportare in Italia la sua band, in un evento firmato Crossroads, il festival itinerante promosso da Jazz Network. Sono saliti sul palco insieme a lui (al basso elettrico) Mike Maher (tromba), Chris Bullock e Bob Reynolds (sax), Chris McQueen (chitarra), Justin Stanton (tastiere e tromba), Bill Laurance (tastiere), Larnell Lewis (batteria) e Marcelo Woloski (percussioni).

Undici album all’attivo, video con milioni di visualizzazioni su web, tre Grammy vinti, di cui l’ultimo quest’anno con il nuovo album “Culcha Vulcha”, gli Snarky Puppy si sono trasformati da gruppo underground in band di culto, in grado di interpretare lo spirito di un’epoca. Un’epoca in cui la musica funziona meglio quando è contaminazione, mescolanza e, soprattutto, divertimento. Quando riesce a coinvolgere e a far ballare. League e i suoi l’hanno messo in chiaro fin dalle prime note: rimanere fermi a un concerto degli Snarky Puppy non è possibile.

Nel corso di un’esibizione scatenata, lunga due ore, la band non ha proposto soltanto brani del nuovo album, ma ha attinto da tutto il repertorio degli ultimi tredici anni. Un repertorio in grado di fondere con naturalezza world music a sonorità jazz e funky, ma anche blues, soul, passando per il rock e il trip hop. Un repertorio suonato tenendo il groove in maniera sorprendente, in un ensemble capace di mettere insieme nello stesso spettacolo i ritmi afro-latini delle percussioni con i fraseggi serrati dei fiati, i soli esplosivi di chitarra e basso con le melodie toccanti delle tastiere nelle ballad o con le sonorità elettroniche dei synth.

Il pubblico è rapito, si muove su ogni pezzo; è palpabile la sintonia che si è creata con la band. I musicisti intonano “Happy birthday to you” a Michael League, 33 anni compiuti la sera del concerto, la folla risponde cantando “Perché è un bravo ragazzo”. Il pubblico chiede un bis, gli Snarky Puppy sono ben contenti di farne due. Potete pensarla come volete in fatto di musica, ma assistere a un concerto degli Snarky Puppy è un’esperienza corale, che difficilmente vi lascerà indifferenti.