Tecnosospiri, Plastica, Almavenus, Ninive, FFD, Coda di lupo, Alessandro Del Vescovo, Fabio Guercio

.TECNOSOSPIRI – IN CONFIDENZA
Esce per Cinico Disincanto, distribuzione Tre Lune Records, “In confidenza” dei Tecnosospiri. La produzione è di Fabrizio Brocchieri, la produzione artistica è curata da Amerigo Verardi (già al lavoro con i Baustelle): queste collaborazioni non possono che giovare alle 11 tracce.
Pop-rock elegante, raffinato, che all’ascolto solleva qualche metro dal suolo e fa fluttuare tra suoni vellutati e parole delicate e profonde. Più di qualcosa, compresa la scelta di alcuni effetti applicati alla voce, mi riporta alla mente i disciolti Scisma, per l’appunto una band con classe da vendere. Complimenti.
PLASTICA – LIVELLO 1
La produzione di Marco Messina si sente tutta. Le suggestioni sono innanzitutto quelle di Bluvertigo, Soerba, Planet Funk, in secondo ordine Subsonica e Nous, ma non mancano passaggi che portano dritti alla scuola dei “nuovi” cantautori (Sinigallia o Pacifico, per esempio).
“Alta tensione” ha un refrain bellissimo ma in verità tutto “Livello 1” è un gradevole viaggio gonfio di tastiere dilatate, pulsioni ritmiche ipnotiche, bassi liquidi e ritornelli azzeccati. Bel lavoro davvero.
ALMAVENUS – ALTERNATYWA
9 tracce di rock, ora robusto e trascinante, ora rallentato e suggestivo, sempre efficacemente contaminato da adeguate dosi di elettronica, non estraneo a brevi excursus in altre generi (penso alla chitarra reggae di “Onore” o alle divagazioni funky di “Solo io”), questo è “Alternatywa”, ultimo lavoro degli a me già noti Almavenus.
I testi sono ispirati dalla situazione politica italiana, desolante e corrotta (“Resta il sole”, “Sporco denaro”), ottimo il lavoro delle chitarre, sia a livello di sound che di esecuzione/arrangiamento (“Stupida sera”). Potrei trovare un riferimento nei Timoria della seconda metà dei Novanta, ma questo non basta, gli Almavenus hanno messo a frutto anni di esperienza ricavandosi un percorso originale e affascinante.
NINIVE – IOES
Mi era già capitato di incontrare i Ninive un paio di anni fa o poco meno. Ascolto il nuovo lavoro, “Ioes”, e registro i notevoli miglioramenti del quartetto molisano, a cominciare dalla scelta dei suoni e dall’esecuzione.
“Margharet” resta un gran pezzo, gioia pura per tutti gli amanti del dark/goth. In altri frangenti, invece, si avvertono piccole carenze in fase compositiva e di arrangiamento che però restano dettagli rispetto alla validità del lavoro nel complesso.
FFD – KUORE RIBELLE
Gli FFD suonano punk. Lo si capisce già da quella “K” nel titolo. Il problema è che non fanno nulla per aggiungere uno straccio di novità a quanto già sentito e strasentito. “Kuore ribelle” è un minestrone fatto di Shandon (“Cheap songs for broken hearts”, “I’m a junk”, “Che male c’è”), Sex Pistols (“But not my age”), Punkreas (“Penso a te”, “Sono storie”), Blink 182 (“Valeria”, “But not my age”), Ramones (“Tornare a scuola”)…
Questo non significa che “Kuore ribelle” sia un brutto album, anzi si fa ascoltare con piacere, contraddistinguendosi per sonorità e ritmiche coinvolgenti e divertenti. D’altronde Sugar e Warner non scelgono mai nulla per caso.
CODA DI LUPO – IL PRIMO PASSO
Se la luccicante stagione dell’hard-core italiano degli Ottanta volesse individuare i frutti dei semi dipersi allora non potrebbe non bussare alla porta dei Coda di lupo, validissima band proveniente dalla Valle d’Aosta.
“Il primo passo” contiene 11 brani roventi e socialmente impegnati (“Uomini bomba”) ma non mancano momenti di pathos intenso (“Rovine”). Lo spirito continua…
ALESSANDRO DEL VESCOVO – POSTMODERNI
Musicista rietino particolarmente eclettico, Alessandro Del Vescovo propone un lavoro di 9 tracce in bilico tra rock ed elettro-pop. Tra gli episodi più riusciti “Ero” (tra Gazzè e Bluvertigo) e “Speedy gun” (in cui ritroviamo piacevolissime sonorità anni Settanta).
“Postmoderni” è di certo un bel cd, tuttavia alle volte risulta penalizzato da una certa ripetitività negli arrangiamenti e nelle soluzioni ritmiche (in formazione figurano solo Alessandro e Guido Del Vecchio, i quali si dividono tra voce, cori, chitarre e programmazioni).
FABIO GUERCIO – ELETTRICAMENTEACUSTICO
Eccellente chitarrista (nel suo curriculum figurano seminari con M. Solieri, Coryell, H. Bullock, J. Batten e maestri del calibro di C. Verheyen e G. Howe), Fabio Guercio produce il suo primo cd solista nel settembre 2006: “Elettricamenteacustico”.
7 tracce strumentali in cui risulano evidenti e ben legate tutte le influenze che compongono il suo background: blues, fusion, rock, funky e folk. Episodi come “Song for” o “Mafalda” sono particolarmente ammalianti, musica che si fa seta morbida e avvolgente.